Calzavitello-Colla, Foce dei Tre Confini, Monte Gottero


Trekking del 8 agosto 2010

Giornata splendida, ci ritroviamo in 20 all’appuntamento, poi con 4 fuoristrada si inizia il tragitto Calzavitello-Colla, via Cà Menage, il fondo stradale e la larghezza della carreggiata sono l’ideale per imparare il fuoristrada, salendo in quota, dai circa 900 metri ai circa 1400 della sosta, ci si offre una visione di panorami stupendi, dopo circa 30′ dalla partenza (viaggio normalmente in 1a o max in 2a, senza l’utilizzo delle ridotte), raggiungiamo il fine strada, la località è La Colla, da lì si diparte il bel sentiero dell’AVML, in falso piano, all’interno di una faggeta, dopo circa 15 minuti giungiamo alla Foce dei Tre Confini, da lì sono ben segnalati ed individuabili, il sentiero AV che porta ai Due Santi e l’AV che porta al Passo della Cappelletta, oltre al sentiero che conduce ad Albareto.

Il sentiero che porta al Passo della Cappelletta (provincia di SP) è pianeggiante e di facile percorribilità, il sentiero che porta al monte Gottero, inizia subito con una salita di un certo impegno, mentre quello che porta ad Albareto è in discesa, noi saliamo almeno per i primi 500 metri, poi, la salita aumenta ancora la sua pendenza ed è sicuramente superiore al 50%, cioè da capre ( si tratta peraltro di vincere un dislivello di quasi trecento metri in poco più di un km.), aggiriamo parte del dislivello seguendo un altro sentiero che sale all’interno di una faggeta, raggiungiamo una balza su uno strapiombo che ci permette di ammirare tutta la val di Vara e parte delle vallate zerasche. La visibilità, all’orizzonte non è buona, una nebbia densa ricopre le vallate più lontane (colpa di una elevata escursione termica), dopo aver attraversato un piccolo pianoro, altri 400 metri di ripida salita e siamo in vetta, ammiriamo la croce metallica, posizionata nel 1933 dagli abitanti di Albareto per adempiere ad un voto e la scultura in acciaio inox posizionata al suo fianco, la croce è pendente e contorta, questo sicuramente per l’effetto dei fulmini colà attratti, la panoramica d’orizzonte è bellissima, nonostante la nebbia indesiderata sull’orizzonte, si vedono bene tutti i paesi della val di Vara fino ai confini con Genova, parte della costa spezzina, da Punta Bianca fino a Fiumaretta e tutto il golfo versiliese, si intravede in lontananza, la sommità di Montenero a Livorno. In mare l’unica cosa visibile era una grande nave al largo di Punta Corvo. Ben visibili, tutte le Alpi Apuane. Dopo le foto di rito, e un’ultimo sguardo al panorama, si è iniziata la discesa, interrotta questa da una sosta di circa 15′ a mangiare mirtilli. Una nota di rilievo e che deve essere opportunamente segnalata, in vetta con noi è giunta, fresca come una rosa, e con la sua borsetta bianca da passeggio al braccio, la Marietta, una signora zerasca, di anni 87, la quale ha meritato un applauso e diverse fotografie. Il più giovane, anni 9, ha vinto la gara per la conquista della vetta.

Il pomeriggio, considerato che la giornalista Sig. Ambra Nepi, era giunta in mattinata a Zeri ed ha rimandato la sua attiva presenza alla prossima camminata, alla stessa, è stato mostrato parte del territorio zerasco, almeno quello al momento fruibile e fotografabile (Zum Zeri, Formentara, Noce,etc….).

Concludendo, una bella mattinata, una bella camminata ed una ulteriore conoscenza del territorio zerasco e dei suoi contermini.

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