Fondovalle di Rossano
Trekking del 17 agosto 2010
Giornata memorabile, la partenza prima di tutto NON è stata nella consuetudine svizzera, siamo partiti con 15′ di ritardo, però, però, il convoglio era composto da n.10 macchine, 45 partecipanti a due zampe e n.1 a quattro zampe. Alle 9°°, lasciamo ordinatamente (si fa per dire),le autovetture lungo la strada che conduce all’abitato di Bosco, comunque in posizione tale da NON intralciare la normale viabilità e proseguiamo a piedi per la strada bianca della fondovalle, i bambini sono numerosi (n.6), gli anziani, si fa per dire, sono ottimamente rappresentati dalla Marietta di Vico, che con i suoi 87 anni, dopo la scalata alla vetta del Monte Gottero della settimana scorsa,  ha compiuto tutto l’anello del percorso, con la sua immancabile borsetta bianca.
Il primo mulino su cui si è appuntata la nostra attenzione è il Mulino Sperindè, imponente e ancora ben mantenuto, ancorché non più funzionante da alcuni decenni, l’abitazione dei propietari, la parte di molitura, l’essicatoio,  la vasca di accumulo e la gora di adduzione dell’acqua dal torrente Teglia, sono seppur circondati da vegetazione, ancora saldamente mantenute e ben visibili.
Proseguendo, notiamo un mulino abbandonato, in parte crollato, ma di cui si possono notare la disposizione degli ambienti ed il loro utilizzo, dopo poco, un ponte romano ci appare sulla nostra sinistra, è il classico ponte senza spalline di protezione e di circa 1 metro di larghezza, è però tutto ricoperto dalla vegetazione di rampicanti.
Proseguendo, e deviando sulla destra, scendendo verso il greto del Torrente Teglia, raggiungiamo un altro mulino abbandonato ed in parte diroccato, in adiacenza di un ponte romano (Ponte della Vecchia), ancora in condizioni statiche perfette (il ponte) , transitabile e con una campata di circa 12 metri, è chiamato Ponte della Vecchia in quanto era la vecchia strada che conduceva al paese di Bosco di Rossano ed a Mulazzo (faceva parte della viabilità romana che dal porto di Lunae (Luni), conduceva a Velleia (Piacenza), tramite il passo dei Due Santi.
La visuale che si prospetta dal greto del torrente, dell’altezza del ponte, della sua campata e del prospicente mulino è sicuramente unica, le foto si sprecano e la voglia di continuare il percorso anche, alcuni, scelgono l’alternativa della prosecuzione del sentiero di fondovalle, sentiero facile, senza alcuna asperità e che prosegue ancora per circa 1,5 km.
Gli altri, con i bambini ben saldi alle mani, attraversano il ponte, e si prosegue in sentiero, agevole in falsopiano nei boschi di castagni, sulla nostra sinistra si notano alcuni mulini abbandonati e ridotti allo stato di rudere archeologico, proseguendo sul sentiero, incontriamo diversi essicatoi e casoni abbandonati, quasi tutti in pessime condizioni di conservazione, dopo circa 1,30 ore, una parte della truppa (circa 20 persone, decidono di proseguire fino all’abitato di Bosco, gli altri, si avviano sulla strada del ritorno.
Il ricongiungimento finale, avviene al ristorante da Adolfo a Chiesa di Rossano, a tavola ci ritroviamo in 35, gli altri dieci, hanno preferito (lo sapevamo grazie ad accordi precedenti) pranzare a casa loro.
Il pranzo a detta dei partecipanti è stato ottimo, così come la camminata, che complice il ristabilirsi del bel tempo non ci ha inflitto alcuna penalità . Al termine saluti cordialissimi ed un arrivederci alle prossime iniziative, per ora possiamo ben dire che l’associazione si sta comportando bene e trova un positivo riscontro.